Assistenza al puerperio

Assistenza al puerperio a domicilio

Il puerperio identifica il periodo di quanta giorni che seguono la nascita.
Nell’ambito di quello che è un percorso che le famiglie compiono con me al loro fianco, esiste la possibilità di ricevere a domicilio delle visite programmate per avere indicazioni pratiche sulla medicazione del cordone ombelicale, sul bagnetto, l’allattamento e, non da ultimo, assistenza ostetrica per la cura del perineo e la medicazione della ferita.

Le visite post parto vengono programmate con la famiglia e sono volte alla verifica e mantenimento del benessere di mamma e bambino. Sono in naturale continuità con il percorso nascita che la coppia sta seguendo con me, tuttavia sono previste anche nel caso in cui il parto sia avvenuto in ospedale (o casa maternità) e anche se non in mia presenza.

La visita neonatale consiste nell’accurata verifica da parte mia dello stato di salute del bambino, dei parametri come il peso, il calo fisiologico, il colorito, la tonicità muscolare, la risposta agli stimoli. Indago con domande appropriate alla mamma e al papà circa la nascita qualora non sia avvenuta in mia presenza.

Insieme alla mamma e alla coppia, vediamo i bisogni del neonato, comprendiamo le sue modalità di richiesta, impariamo a fare la medicazione del cordone ombelicale e il primo bagnetto.

Durante la visita ostetrica di controllo, è mia cura verificare lo stato delle cicatrici del parto, effettuare le dovute medicazioni o eseguire dei trattamenti per alleviare il fastidio e talvolta il dolore alle neomamme.

A 40 giorni dal parto: al termine di questo periodo di tempo, è prevista una visita di controllo post parto per verificare lo stato di salute fisico della mamma e degli organi interni interessati dal parto, del pavimento pelvico, della guarigione delle cicatrici di una eventuale lacerazione o sutura; in questa occasione viene eseguito un rituale di chiusura del percorso nascita che prevede anche una rielaborazione del vissuto della mamma.

Ripercorrere l’evento nascita è un fatto importante che ogni mamma dovrebbe poter fare. Andare a rivedere cosa è successo, darsi la possibilità di comprendere se qualcosa è rimasto irrisolto.

In qualità di ostetrica, consigliare alla donna un approfondimento con un altro specialista in caso di traumi vissuti.

Assistenza all’allattamento

Allattare è un processo naturale anche se sfidante, stancante e non sempre positivo in partenza. Con l’ostetrica al fianco della diade è possibile affrontare questo momento con la corretta informazione, l’adeguato supporto e professionalità.

Se la mamma o l’ostetrica alle prime visite post parto si accorgono che le poppate al seno non sono serene ed efficaci per la crescita per bambino, si cerca insieme di risalire al causa di questi segnali.

Un corretto posizionamento del neonato rispetto al seno e una verifica del frenulo del neonato da parte dell’ostetrica, sono gli aspetti principali su cui si indaga all’insorgere del dolore all’attacco al seno che non è mai normale e bisogna indagare se lo si avverte.

Sono dei piccoli tagli e/o escoriazioni che si creano su capezzolo e/o areola del seno e rappresentano i segnali di quanto precisato sopra.

Anche in questo caso, se la mamma o l’ostetrica alle prime visite post parto si accorgono che il bebè non sta prendendo peso come prevedono le Linee Guida e verificati parametri come il conteggio dei pannolini “sporchi” al giorno, si procede alla verifica delle cause come anche sopra descritto (poppate poco efficaci, aumentare la produzione di latte se e come farlo, verifica dell’attacco al seno, ecc.).

Il frenulo linguale corto è una delle cause per ci il neonato non riesce ad attaccarsi al seno in maniera ottimale e ciò determina uno scarso accrescimento e dolore alla mamma durante le poppate. Il frenulo linguale corto viene diagnosticato solo dal personale medico e dalla ostetrica libera professionista e viene rimosso chirurgicamente.

Seno teso e dolente, dolori articolari, sintomi simil influenzali e febbre possono essere i segnali di un ingorgo mammario oppure di una mastite; in visita mi occupo di diagnosticare di cosa si tratta e di prescrivere il trattamento e la terapia eventuale.

Il dotto galattoforo ostruito comporta una sensazione di dolore e di disagio nella mamma che avverte il seno dolente e una sorta di grumo sottocutaneo nella mammella; alla stessa maniera un poro galattoforo ostruito può dare origine a fastidio e dolore nella zona del capezzolo che appare con un puntino bianco (perla di latte) che andrà trattato con delicatezza e pazienza per liberarlo.

La candida al seno è un disturbo che può presentarsi durante l’allattamento e spesso, a causa dei sintomi che comporta, può renderlo più difficoltoso. È una micosi, cioè un’infezione provocata da un fungo, Candida Albicans, che è pure responsabile di infezioni vaginali. Le donne comunemente riferiscono questi sintomi:
– capezzoli o areola rosa e un aspetto quasi lucido, a volte la pelle si squama;
– prurito e/o bruciore invadente, durante le poppate o tra una poppata e l’altra;
– un’infezione vaginale micotica (da funghi).

Anche in questo caso mi occupo di diagnosticare la presenza o meno del fungo e di attuare la corretta terapia per la mamma e se occorre anche per il bambino.

Il vasospasmo è la conseguenza di una costrizione dei vasi sanguigni del capezzolo causata da un attacco scorretto del bambino al seno, o da una problematica anatomica che lo costringe a serrare le gengive durante la poppata, causando dolore alla mamma. Questi sono i segnali:

il capezzolo esce schiacciato (a punta di rossetto) e/o sbiancato: causato, appunto, dal mancato apporto di sangue sulla punta schiacciata;

il capezzolo cambia colore velocemente: subito dopo la poppata passa velocemente dal bianco, al bluaceo, al viola intenso ed è possibile osservare questi rapidi cambiamenti di stato visivamente e anche a distanza di parecchi minuti dalla poppata;

il dolore è tipico: bruciore e spilli in allattamento non sono sintomi frequenti;

presenza di una forte sensibilità al tocco: la mamma fatica anche solo a percepire i vestiti sulla pelle, l’asciugamano e anche tenere il bambino in braccio diventa doloroso.

I paracapezzoli sono dei supporti in silicone che si poggiano sull’areola del seno e che coprono il capezzolo della mamma al fine di allattare nonostante, ad esempio, la presenza di dolorose ragadi o altre problematiche rilevate. Normalmente vengono sconsiglaiti supporti che siano da interferenti perché possono alterare la suzione del bambino; tuttavia, se dopo una valutazione della poppata rilevassi la necessità di proporre i paracapezzoli, ne parlarei con la mamma per un corretto inserimento e una graduale eliminazione.

Il latte artificiale come aggiunta in un regime di allattamento misto, vale a dire in aggiunta, appunto, al latte materno, viene prescritto dal personale medico e dall’ostetrica libera professionista che ne determina la quantità da somministrare al neonato.

Se per qualsivoglia motivazione l’allattamento al seno non è stato avviato come desiderato, è possibile recuperarlo con il mio supporto.

Dimissione precoce protetta

Dopo aver partorito in ospedale e se mamma e bambino sono in salute, la donna potrà firmare la dimissione precoce avendo già concordato con me il rientro a casa con controlli giornalieri per le prime 72 ore dal parto e poi distanziati sulla base dei bisogni della diade.

Consulenze svezzamento e autosvezzamento

Il passaggio all’alimentazione complementare, che sia con le pappe (svezzamento tradizionale) che sia autosvezzamento (cibi solidi e offerti con tagli sicuri), è un momento molto importante ed è altrettanto fondamentale affrontarlo con le dovute corrette informazioni che ruotano attorno all’argomento.

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